Il poker online e le sue leggi

Oggi il gioco del poker è molto diffuso grazie al mondo del web che offre una varietà di giochi di poker online validi per tutti i gusti e per tutte le età. Ma non tutti, quando iniziano a giocare, conoscono lo status giuridico del poker nel proprio paese. Gran parte dei giocatori statunitensi ad esempio, eccezione fatta per professionisti ed esperti, non sanno che in USA al momento il poker vive in uno stato di limbo dove ci sono diverse leggi che differiscono di stato in stato che non consentono la legalizzazione completa. Infatti come è risaputo il poker è consentito nello stato del Nevada, dove Las Vegas è la capitale dei più importanti tornei di poker live come le WSOP, e nel New Jersey dove è anche consentito la versione online. Alcuni confidano in Trump, noto per i suoi affari nel mondo dei casino, ma attualmente come la cronaca ci insegna pare sia interessato ad altro.

In Italia la situazione è invece diversa, mentre il poker online è da tempo considerato legale e regolarizzato dal monopolio di stato, quello live soffre ancora per un apparato legislativo poco chiaro che non lo vede ancora sempre legale al di fuori dei Casino istituzionali, quindi spesso molte sale da poker sono soggette a chiusure improvvise pur avendo i conti in regola con AAMS.
La storia del poker nel nostro paese comincia nel 1995 quando il genovese Walter Farina è il primo italiano a vincere un braccialetto delle World Series of Poker e da allora l’attenzione per questo sport, che verrà riconosciuto tale solo nel 2007, è iniziata seppur in sordina a crescere sempre più.

Sono gli anni 2000 comunque a farlo tornare alla ribalta, nel 2005 nascono i primi circoli di poker sportivo impegnati nell’organizzazione di tornei e nel 2007 appunto il riconoscimento come disciplina sportiva. Il 2006 è stato denso di avvenimenti molto importanti per la storia del poker italiano, a febbraio vengono oscurati più di 500 siti(nell’autunno 2012 diventeranno 4223) considerati illegali dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, mentre a giugno il casinò di Sanremo è il primo in Italia a ospitare un torneo di Texas Hold ‘em.

Dal 2008 è il poker online ad avere sempre più fortuna in Italia, sia dal punto di vista legislativo che partecipativo. Durante l’anno, infatti, viene legalizzato ma inizialmente solo nella formula a torneo il primo campionato italiano di poker e viene istituita la prima Nazionale italiana. Successivamente nel 2011 viene legalizzato anche il cash game online.

Il gaming online nel nostro paese è in forte crescita e solo il poker online genera un volume d’affari pari a 4 miliardi di euro. Gli oltre 2mila circoli di poker sportivo sul territorio nazionale annoverano più di un milione di giocatori, generando un indotto pari a 400 milioni di euro.

Tra le ultime novità la liquidità condivisa per il poker, che secondo quanto dichiarato da AAMS entro questa estate sarà applicata su tutti i più grandi siti di poker online italiani ed internazionali. Francia, Italia, Spagna, Portogallo sono i paesi che condivideranno la liquidità e tra di essi potrebbe rientrare anche il Regno Unito. Già a marzo 2017 Austria e Finlandia avevano dato il primo esempio di liquidità condivisa europea nel mondo del poker e unendo le loro forze hanno subito raddoppiato il numero di giocatori trasformando in un successo questo primo esperimento transfrontaliero. Con la liquidità condivisa tra Italia e gli altri paesi già menzionati il mondo del poker non sarà più lo stesso.